Irregolare: la fantascienza è futuro prossimo. Intervista a Vincenzo Bosica

   Tempo di lettura: 7 minuti

In un futuro molto prossimo l’umanità – ossessionata dalla biocibernetica che offre la possibilità di raddoppiare le aspettative di vita – ha rischiato il collasso demografico. L’unica soluzione trovata dal Sistema è quella di controllare costantemente ciascun abitante del pianeta che attraverso sistemi di telecamere e microchip lascia una traccia digitale di ogni singolo quotidiano movimento. Questo per evitare che nascano bambini non autorizzati: è infatti possibile mettere alla luce un figlio solo se si ottiene il Permesso di Procreazione concesso dal Sistema esclusivamente in seguito ad un decesso, che lascia un posto “libero”. Una società accuratamente controllata, quindi, dove vengono compiuti sempre meno crimini ma in cui i problemi maggiori sono divenuti l’inquinamento e l’abuso di protesi cibernetiche.  Finchè l’opinione pubblica viene scossa da un effrato omicidio che mette in crisi la polizia poichè non si riesce a trovare il colpevole. Troppi misteri impediscono all’indagine di procedere mentre vengono alla luce un traffico di innesti cibernetici da collezione e – cosa assai peggiore – l’esistenza di un irregolare, una persona cioè nata senza Permesso di Procreazione. La caccia all’uomo è aperta…
Irregolare (Solfanelli 2010) di Vincenzo Bosica è un thriller dal ritmo incalzante, crudo e violento come gli scenari fantascientifici di un futuro che –  a guardae bene – non è poi così lontano come ci piacerebbe pensare.
Bosica ci racconta qualche cosa di più sul romanzo e su di sè…

La prima definizione che mi è venuta in mente per il tuo romanzo è stata cyber thriller. Sei d’accordo?

La definizione è appropriata, nonché la mia preferita. Il romanzo ha diversi livelli di immersione, un po’ come il mio carattere, e questa particolarità gli ha giovato diversi appellativi, come fanta thriller, romanzo cyberpunk, giallo fantascientifico. Per “Irregolare” sono state spese molte belle parole, e ringrazio tutti per la passione con cui è stato accolto. Fondamentalmente, è un romanzo cyber thriller, ma non disdegna un’indagine filosofica su quello che potrà essere il nostro futuro e si sofferma su problemi che sono tutt’oggi esistenti. È una lettura completa.

Come è nata l’idea di “Irregolare” ?

Nasce da una domanda sul nostro futuro: cosa succederà quando arriveremo al limite demografico? Quando tutto sarà razionato, quando la nostra privacy sarà totalmente assente, quando la tecnologia supererà le nostre aspettative, quando la medicina debellerà molti mali che ci opprimono oggi? L’idea del thriller è giunta in seguito, man mano che aggiungevo tasselli alla costruzione del mondo futuro.

Ho trovato molto interessante la tua descrizione di un mondo in cui impera la biocibernetica, i dettagli sui materiali e le attrezzature utilizzate dalla polizia ma anche dalle persone normali e dai “cattivi” ovviamente. In una nota conclusiva spieghi che molti di questi dettagli non sono fantascienza ma stanno già diventando realtà. E’ evidente che questo ramo della scienza ti appassiona. Hai svolto un impegnativo lavoro di ricerca prima di scrivere “Irregolare” , oppure sono informazioni che hai tratto dalle tue letture abituali?

È frutto di una ricerca molto impegnativa, ma anche di letture abituali di riviste di attualità scientifica. Ho sempre amato quei libri nei quali il lettore riceve qualcosa, sia emotivamente, per il coinvolgimento della trama, sia culturalmente, con informazioni che sono notoriamente poco conosciute. Inoltre, la ricerca di elementi tecnologici che sono già in commercio o sono in via di progettazione, mi ha offerto la possibilità di dare al romanzo un senso di realtà e attualità che la fantascienza classica tende a perdere. Non volevo un libro impossibile, ma un libro che fosse giusto un passo oltre il nostro presente.

Come ti sei avvicinato alla scrittura?

Scrivo da sempre, così come disegno da sempre. Sono una persona molto creativa, attento a tutto ciò che mi circonda e particolarmente curioso. La scrittura riesce a farmi abbattere i limiti della quotidianità, riesce a liberare la razionalità imposta dalla società. Provo sempre un senso di vertigine quando scrivo, perché entro in un altro mondo, più personale, più intimo, un po’ come quando si è innamorati, che si prova quel senso di distacco e tutto viene avvolto da una patina di magia.

E il tuo rapporto con la lettura qual’è? Sei un lettore onnivoro o monotematico? Quali sono – se ne hai – i tuoi autori di riferimento?

Il mio primo libro, a nove anni fu “Pet sematary” di Stephen King. Quando lo terminai non dormii per una settimana. Da allora si sono susseguite molte letture, sia formative, per questioni di apprendimento culturale, sia narrative, per puro diletto. In ogni lettura sento il bisogno di rivivere la stessa emozione della prima volta. Non necessariamente paura, ma anche gioia, compassione, tristezza, rabbia, felicità. I buoni libri riescono a farti vivere emozioni e per questo sono un grande lettore onnivoro. Ho autori e generi di preferenza, come
chiunque, ma leggo davvero di tutto, perché ho bisogno di emozioni diverse, ma sempre intense, e ogni autore ha un proprio modo di accompagnarti nel suo mondo. Uno dei libri che non mi stancherò mai di rileggere è “Lesioni personali” di Scott Turow, mentre uno degli ultimi libri che mi ha affascinato molto è stato “La moglie dell’uomo che viaggiava nel tempo, di Audrey Niffenegger.

E’ stato lungo e complicato l’iter che ti ha portato dalla stesura del manoscritto alla pubblicazione, oppure una strada in discesa?

Come ogni esordiente privo di agganci e portafoglio sonante, l’iter ha assunto presto i contorni di un viaggio dantesco nei gironi infernali. Ho impiegato un anno a scrivere “Irregolare” e sono trascorsi cinque anni dalla fine dalla scrittura alla pubblicazione del libro. Oggi posso affermare con piacere di ricevere complimenti da tutti e richieste di pubblicazioni da editori importanti.

Pensi di scrivere un secondo romanzo?

Il secondo è quasi terminato, ma è completamente diverso, nei temi e nello stile, rispetto a “Irregolare” Non posso anticipare nulla, solamente che si tratta di un romanzo breve, un esperimento che ho voluto provare. Il cyber thriller tornerà con la terza opera, titolata “Irrazionale”, già in lavorazione, che vedrà protagonisti molti dei personaggi del mio primo libro. Auguro una buona lettura a tutti coloro che avranno il piacere di seguirmi!

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Carla Casazza

Scrive articoli, valuta, edita, corregge manoscritti, si prende cura di scrittori affermati o esordienti. Vive tra i libri e per i libri e non le bastano mai...Giornalista pubblicista, autrice, editor, Carla Casazza si occupa di scrittura e comunicazione editoriale con una particolare attenzione agli autori esordienti. Ha pubblicato "Montecuccoli 1937-38. Viaggio in Estremo Oriente" (Bacchilega Editore, 2006) e "Scritto sull'acqua" (Narcissus Self Publishing, 2012).

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