Il mio maialino Amarillo – Quanto dura una vita

   Tempo di lettura: 9 minuti

So che vi starete chiedendo come mai, questa volta, vengono consigliati due libri anziché uno.
No, non sono scontati, non provengono nemmeno dalla stessa casa editrice e non c’è nessun bonus in allegato. Mi appresto a presentarvi questo binomio per parlavi di un tema delicato e profondo che va introdotto ai nostri piccoli adeguatamente e un solo strumento-libro, a mio avviso, non bastava. Prima di affrontare la recensione dei libri, perdonatemi la premessa, ma credo sia opportuno spendere due parole in merito.


E’ da poco passato il 2 novembre e molti mi chiedevano in questi giorni: ma è giusto far festeggiare ai bambini Halloween così lontana dalle nostre tradizioni e sorvolare invece sulla ricorrenza di una commemorazione importante come quella dei defunti? Meglio parlare o tacere, ai bambini, della morte?
A mio avviso, far celebrare, ai più piccoli una festa è sempre molto edificante in quanto momento di condivisione anche se il divertimento proviene da oltreoceano, l’importante però è non sostituire la notte delle zucche con la celebrazione dei defunti, quasi a voler sorpassare e schivare un argomento penoso. Addirittura qualcuno mi diceva  di evitare la consuetudine di recarsi al cimitero per visitare i parenti scomparsi perché: ” Non parliamo di morte ai bambini che è una cosa brutta”.
Che sia una cosa brutta non lo metto in dubbio ma negarla o evitare di parlarne con i più sensibili ricettori del genere umano, è perfino peggio, perché per quanto li si voglia ovattare, presto o tardi si dovranno confrontare con l’altra inevitabile faccia della vita.
Un tempo, le usanze, venivano in aiuto ai genitori sollevandoli da spiegazioni a volte incresciose, semplicemente con la loro forza evocativa e profondamente educativa. Tutto rientrava in una normalità che non aveva bisogno di tante parole. A Palermo, ad esempio come in tante altre località dell’Isola, come già raccontava Giovanni Verga nella sua novella, La Festa dei Morti, i genitori si recavano presso uno dei tanti mercatini rionali del centro storico per acquistare, di nascosto dai loro piccoli, semplici regali che assumevano il valore prezioso della sorpresa e del mistero che venivano opportunamente nascosti nella notte in qualche angolo della casa, per poi essere presentati ai destinatari come doni ricevuti dai parenti scomparsi nel primo mattino del giorno 2 novembre.  Ancora oggi, in alcune zone del milanese come in Sud America è una cosa comune mettere in tavola e servire, anche per le persone defunte, il Pan dei morti, un dolce tipico. Semplici modi di affrontare l’argomento a misura di bambino, evitando angosce inutili. Parlarne è doveroso. Se teniamo conto poi, che i bambini sono costantemente messi di fronte a immagini di morte provenienti da televisione, cinema, giornali che non sempre aiutano a promuovere un’idea di serenità associata al concetto di morte è sicuramente meglio affrontare l’argomento anche da molto piccoli ma nella giusta maniera. Uno dei potenti utensili messi a nostra disposizione è sicuramente da sempre la  fiaba o il racconto, i mezzi  sani con cui introdurre l’argomento delicatamente, rispondendo ai primi interrogativi.

Ai libri quindi…
Il primo libro che vi presento è:” Il mio maialino Amarillo “ di Satomi Ichikawa, per Babalibri, una storia che arriva dal Guatemala. Amarillo, è un maialino giallo, in spagnolo appunto amarillo, dato in dono dal nonno a Pablito un bambino povero che vive in un villaggio umile di periferia. Pablito e Amarillo crescono assieme giocano, si rincorrono, si schizzano, divenendo amici per la pelle. Pablito costruisce una capanna di giunchi e fogliame per Amarillo sia come ricovero per la notte che per proteggerlo, dove gli dice di aspettarlo quando dovrà andare a scuola. E così succede finché un giorno, al ritorno da scuola Pablito  trova la capanna vuota, la porta divelta… Amarillo non c’è più. La famiglia intuisce la fine del porcellino divenuto grande in una terra troppo misera, ma tace. Pablito è inconsolabile, lo cerca dappertutto non vuole più mangiare e quella verità taciuta risuona più dura di ogni verità. A rompere la disperazione di Pablito  arriverà ancora il nonno che inviterà il nipote ad un rito consolatorio, di liberazione e commemorazione: ”Qui da noi, quando le persone sono tristi e non riescono a consolarsi come te, sai cosa fanno? Mandano un messaggio in cielo. – Ma come? disse Pablito – Fanno volare via un aquilone in cielo, il giorno dei morti ”. Pablito vuole provare, costruendo l’aquilone con una semplice carta di giornale. Si sente vicino ad Amarillo e fa un ultima cosa per lui, un ultimo saluto pieno d’amore. Arriva il giorno dei morti e Pablito si reca al cimitero con il suo aquilone che assomiglia incredibilmente ad Amarillo e qui succede una cosa strana e meravigliosa… Ma il finale non ve lo svelo, vi dico solo che è toccante e commovente come le ultime parole del libro: ” Amarillo, ti voglio bene e ti vorrò bene per sempre!

Il secondo libro s’intitola: “ Quanto dura una vita ” di David L. Rice, per Punto d’Incontro editore, si presenta come un bel libro illustrato, che fa parte di una collana che personalmente apprezzo molto: Semi di Luce. “Quanto dura una vita” e ci presenta alcune tra le vite più brevi, più lunghe, più curiose della terra, veniamo così a conoscere che la vita di una libellula dura un giorno, quella di un farfalla un mese, quella del mais un anno, e così via, fino ai duemila anni delle sequoie o ai miliardi di anni delle galassie. L’Universo è la nostra scuola, la Natura è il nostro insegnante e ogni specie ha la sua lezione da insegnarci. In: ”Quanto dura una vita”, impariamo come ogni vita sia preziosa, unica e meriti di essere vissuta, mentre il valore della cooperazione, la necessità di preservare l’ambiente per il futuro e l’importanza di prendersi ogni tanto un po’ di tempo per se stessi e per gli altri sono alcuni degli elementi di riflessione offerti da questo insolito viaggio di carta attraverso la vita. Mi piace molto la frase dell’ultima pagina:” La tua vita è importante. Hai uno scopo speciale sulla Terra. Non importa quanto breve, non importa quanto lunga, non importa quanto grandiosa, intelligente o forte. Ogni vita ha un suo posto, uno scopo e una dignità. Ogni vita è importante sul nostro pianeta Terra.

Gli Autori

Satomi Ichikawa [ Il mio maialino Amarillo] sbarca a Parigi dal Giappone nei primi anni Settanta e decide di dedicarsi alla letteratura per l’infanzia dopo aver visto in vetrina un libro di Maurice Boutet de Monvel. Dice di sé: «Sono molto bambina, colleziono bambole e orsetti di peluche, adoro divertirmi, stupirmi, mi avvicino agli altri come una farfalla suoi fiori!» Nei suoi libri si ritrovano gli amici, i luoghi, le passioni a lei care.

David L. Rice [ Quanto dura una vita ] ha  trascorso l’infanzia in una fattoria della California dove ha potuto apprezzare da subito le diverse forme di vita e la loro interdipendenza. Il suo interesse per la natura si è approfondito frequentando l’Università di Biologia di Los Angeles e venendo in contatto con la cultura dei nativi americani. Oggi è uno scrittore molto attento all’ecologia e trasmette il suo amore per la natura insegnando ai ragazzi.

Scheda tecnica del 1° libro:   Il mio maialino Amarillo

  • Autore: Satomi Ichikawa
  • Illustratore: Satomi Ichikawa
  • Editore: Babalibri
  • Anno di Pubblicazione: 2002
  • ISBN: 88-8362-050-8
  • Codice EAN: 9788883620508
  • Pagine: 40
  • Formato: albo illustrato, rilegato, cartonato
  • Prezzo: indicativo: €.12,00
  • Età di lettura: (5+).

Scheda tecnica del 2° libro: Quanto dura una vita

  • Autore: David L. Rice
  • Illustratore: Michael S. Maydak
  • Editore: Il Punto d’Incontro
  • Collana: Semi di luce
  • Anno di Pubblicazione: 2001
  • ISBN: 8880932322
  • Codice EAN: 9788880932321
  • Pagine: 32
  • Formato: cartonato, illustrato
  • Prezzo: indicativo €.12,00
  • Età di lettura: (6+).
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Il mio maialino Amarillo – Quanto dura una vita

Il mio maialino Amarillo – Quanto dura una vita

   Tempo di lettura: 9 minuti

So che vi starete chiedendo come mai, questa volta, vengono consigliati due libri anziché uno.
No, non sono scontati non provengono nemmeno dalla stessa casa editrice e non c’è nessun bonus in allegato. Mi appresto a presentarvi questo binomio per parlavi di un tema delicato e profondo che va introdotto adeguatamente ai nostri piccoli e un solo strumento-libro, a mio avviso, non bastava. Prima di affrontare la recensione dei libri, perdonatemi la premessa, ma credo sia opportuno spendere due parole in merito.

E’ da poco passato il 2 novembre e molti mi chiedevano in questi giorni: ma è giusto far festeggiare ai bambini Halloween così lontana dalle nostre tradizioni e sorvolare invece sulla ricorrenza di una commemorazione importante come quella dei defunti? Meglio parlare o tacere, ai bambini, della morte?
A mio avviso, far celebrare, ai più piccoli una festa è sempre molto edificante in quanto momento di condivisione anche se il divertimento proviene da oltreoceano, l’importante però è non sostituire la notte delle zucche con la celebrazione dei defunti, quasi a voler sorpassare e schivare un argomento penoso. Addirittura qualcuno mi diceva  di evitare la consuetudine di recarci al cimitero per visitare i parenti scomparsi perché: ” Non parliamo di morte ai bambini che è una cosa brutta”.
Che sia una cosa brutta non lo metto in dubbio ma negarla o evitare di parlarne con i più sensibili ricettori del genere umano, è perfino peggio, perché per quanto li si voglia ovattare, presto o tardi si dovranno confrontare con l’altra inevitabile faccia della vita.
Un tempo, le usanze, sollevavano i genitori da spiegazioni a volte incresciose, risolvendo la questione con la loro forza evocativa e profondamente educativa. Tutto rientrava in una normalità che non aveva bisogno di tante parole. A Palermo, ad esempio come in tante altre località dell’Isola, come già raccontava Giovanni Verga nella sua novella, La Festa dei Morti, i genitori si recavano presso uno dei tanti mercatini rionali del centro storico per acquistare, di nascosto dai loro piccoli, semplici regali che assumevano il valore prezioso della sorpresa e del mistero che venivano opportunamente nascosti nella notte in qualche angolo della casa, per poi essere presentati ai destinatari come doni ricevuti dai parenti scomparsi nel primo mattino del giorno 2 Novembre.  Ancora oggi, in alcune zone del milanese come in Sud America è una cosa comune mettere in tavola e servire, anche per le persone defunte, il Pan dei morti, un dolce tipico. Semplici modi di affrontare l’argomento a misura di bambino, evitando angosce inutili. Parlarne è doveroso. Se teniamo conto poi, che i bambini sono costantemente messi di fronte a immagini di morte provenienti da televisione, cinema, giornali che non sempre aiutano a promuovere un’idea di serenità associata al concetto di morte è sicuramente meglio affrontare l’argomento anche da molto piccoli ma nella giusta maniera. Uno dei potenti utensili messi a nostra disposizione è sicuramente sempre la  fiaba o il racconto, i mezzi più sani con cui introdurre l’argomento delicatamente, rispondendo ai primi interrogativi.

Ai libri quindi…
Il primo libro che vi presento è:” Il mio maialino Amarillo “ di Satomi Ichikawa, per Babalibri, una storia che arriva dal Guatemala. Amarillo, è un maialino giallo, in spagnolo appunto amarillo, dato in dono dal nonno a Pablito un bambino povero che vive in un villaggio umile di periferia. Pablito e Amarillo crescono assieme giocano, si rincorrono, si schizzano, divenendo amici per la pelle. Pablito costruisce una capanna di giunchi e fogliame per Amarillo sia come ricovero per la notte che per proteggerlo dove gli dice di aspettarlo quando dovrà andare a scuola. E così succede finché un giorno, al ritorno da scuola Pablito  trova la capanna vuota, la porta divelta… Amarillo non c’è più. La famiglia intuisce la fine del porcellino divenuto grande in una terra troppo misera, ma tace. Pablito è inconsolabile, lo cerca dappertutto non vuole più mangiare e quella verità taciuta risuona più dura di ogni verità. A rompere la disperazione di Pablito  arriverà ancora il nonno che inviterà il nipote ad un rito consolatorio, di liberazione e commemorazione: ”Qui da noi, quando le persone sono tristi e non riescono a consolarsi come te, sai cosa fanno? Mandano un messaggio in cielo. – Ma come? disse Pablito – Fanno volare via un aquilone in cielo, il giorno dei morti ”. Pablito vuole provare, costruendo l’aquilone con una semplice carta di giornale. Si sente vicino ad Amarillo e fa un ultima cosa per lui, un ultimo saluto pieno d’amore. Arriva il giorno dei morti e Pablito si reca al cimitero con il suo aquilone che assomiglia incredibilmente ad Amarillo e qui succede una cosa strana e meravigliosa… Ma il finale non ve lo svelo, vi dico solo che è toccante e commovente come le ultime parole del libro: ” Amarillo, ti voglio bene e ti vorrò bene per sempre!

Il secondo libro s’intitola: “ Quanto dura una vita ” di David L. Rice, per Punto d’Incontro editore ed è un bel libro illustrato, che fa parte di una collana che personalmente apprezzo molto: Semi di Luce. “Quanto dura una vita” ci presenta alcune tra le vite più brevi, più lunghe, più curiose della terra e scopriamo che la vita di una libellula dura un giorno, quella di un farfalla un mese, quella del mais un anno, e così via, fino ai duemila anni delle sequoie o ai miliardi di anni delle galassie. L’Universo è la nostra scuola, la Natura è il nostro insegnante e ogni specie ha la sua lezione da insegnarci. In: ”Quanto dura una vita”, impariamo come ogni vita sia preziosa, unica e meriti di essere vissuta, mentre il valore della cooperazione, la necessità di preservare l’ambiente per il futuro e l’importanza di prendersi ogni tanto un po’ di tempo per se stessi e per gli altri sono alcuni degli elementi di riflessione offerti da questo insolito viaggio di carta. Mi piace molto la frase dell’ultima pagina:” La tua vita è importante. Hai uno scopo speciale sulla Terra. Non importa quanto breve, non importa quanto lunga, non importa quanto grandiosa, intelligente o forte. Ogni vita ha un suo posto, uno scopo e una dignità. Ogni vita è importante sul nostro pianeta Terra.

Gli Autori

Satomi Ichikawa [ Il mio maialino Amarillo] sbarca a Parigi dal Giappone nei primi anni Settanta e decide di dedicarsi alla letteratura per l’infanzia dopo aver visto in vetrina un libro di Maurice Boutet de Monvel. Dice di sé: «Sono molto bambina, colleziono bambole e orsetti di peluche, adoro divertirmi, stupirmi, mi avvicino agli altri come una farfalla suoi fiori!» Nei suoi libri si ritrovano gli amici, i luoghi, le passioni a lei care.

David L. Rice [ Quanto dura una vita ] ha  trascorso l’infanzia in una fattoria della California dove ha potuto apprezzare da subito le diverse forme di vita e la loro interdipendenza. Il suo interesse per la natura si è approfondito frequentando l’Università di Biologia di Los Angeles e venendo in contatto con la cultura dei nativi americani. Oggi è uno scrittore molto attento all’ecologia e trasmette il suo amore per la natura insegnando ai ragazzi.

Scheda tecnica del 1° libro:   Il mio maialino Amarillo
Autore: Satomi Ichikawa
Illustratore: Satomi Ichikawa
Editore: Babalibri
Anno di Pubblicazione: 2002
ISBN: 88-8362-050-8
Codice EAN: 9788883620508
Pagine: 40
Formato: albo illustrato, rilegato, cartonato
Prezzo: indicativo €.12,00
Età di lettura: (5+).

Scheda tecnica del 2° libro: Quanto dura una vita
Autore: David L. Rice
Illustratore: Michael S. Maydak
Editore: Il Punto d’Incontro
Collana: Semi di luce
Anno di Pubblicazione: 2001
ISBN: 8880932322
Codice EAN: 9788880932321
Pagine: 32
Formato: cartonato, illustrato
Prezzo: indicativo €.12,00
Età di lettura: (6+).

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