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Hai il brutto vizio di voler controllare sempre tutto, col rischio che non credi più nella fatalità. E’ ora di smetterla di pensare di poter stare dietro a ogni singola cosa. Impara a goderti un po’ di sana indifferenza verso quelle faccende antipatiche che vivi come enormi preoccupazioni e che sono invece solo rogne quotidiane. Leggi perciò (il tono è aggressivo ma con te bisogna fare così) una bella autobiografia, che ti faccia ridimensionare al tempo stesso sia l’ego che l’ansia: Francesco Guccini, Charlie Chaplin, Maria Callas, oppure Diego Armando Maradona, un evergreen.

Io sono el Diego, Diego Armando Maradona

Andai dal dottore e mi feci fare tre iniezioni al ginocchio. Tre iniezioni, un massacro! Avevo dato a Bilardo la scelta, lo può testimoniare anche il suo aiutante Lemme, e per questo avevo accettato, perché avevo capito che Bilardo aveva bisogno di me e non potevo tirarmi indietro, era sempre stato così tra noi. Così rientrai in campo.

Dopo dieci minuti vidi che l’arbitro fermava la partita per consentire un cambio. Guardai verso la panchina e vidi il cartello con il numero 10. Non ci credevo! Pensai che fosse un errore, forse era un cambio degli avversari… Invece no, Bilardo faceva uscire me, dieci minuti dopo che mi aveva obbligato a subire tre orride iniezioni. Allora lo guardai dall’alto in basso, come tutti poterono vedere in televisione, e gli gridai:

“Bilardo y la puta que te pariò!”.

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